Archivio giornaliero 17 Febbraio 2012

DiGiovanna Di Mauro

17.02.2012 DM di modifica del decreto 29 ottobre 2010 sulle disposizioni per l’individuazione dei requisiti minimi delle procedure di prelievo di campioni di prodotti biologici da analizzare

Decreto 17 ottobre 2011

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Modifica del decreto 29 ottobre 2010 sulle disposizioni per l’individuazione dei requisiti minimi delle procedure di prelievo di campioni di prodotti biologici da analizzare in attuazione dei Regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008, n. 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici.
(GU n. 34 del 10-2-2012)

DiGiovanna Di Mauro

17/02/2012 Libro verde della Commissione sulla gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell’Unione europea

Fonti: http://www.uni.com/templates/images/logo.png
CTI-Comitato Termotecnico Italiano
Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea n. C351E, pubblicata lo scorso 2 dicembre 2011, è stato pubblicato il “Libro verde della Commissione sulla gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell’Unione europea”.
Il trattamento dei rifiuti organici è un tema di grande interesse perché essi costituiscono una risorsa preziosa e rinnovabile per la produzione di elettricità e di biocarburante per i trasporti e per l’alimentazione della rete del gas. Una raccolta differenziata di qualità rappresenta infatti un punto fondamentale del processo per l’attuazione della direttiva sulle discariche, per fornire materiali di qualità utili al riciclaggio dei rifiuti organici e per migliorare l’efficacia del recupero di energia.
Affinché l’incenerimento dei rifiuti organici diventi un’alternativa fattibile nella gerarchia del trattamento dei rifiuti, un presupposto fondamentale è che sia abbinata al recupero dell’energia.
I rifiuti organici possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi chiave fissati per il 2020 dalla direttiva comunitaria 2009/28/CE meglio nota come RED “Renewable Energy Directive” sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
La direttiva infatti appoggia l’utilizzo di tutti i tipi di biomassa come fonte di energia rinnovabile, compresi i rifiuti organici biodegradabili utilizzati a fini energetici oltre che i biocarburanti ottenuti dai rifiuti che hanno valore doppio ai fini del raggiungimento dell’obiettivo del 10% di energia rinnovabile nel settore dei trasporti.
La digestione anaerobica è particolarmente utile per i rifiuti organici, in quanto produce ammendanti del suolo ricchi di elementi nutritivi, digestato e anche biogas (energia rinnovabile che può essere trasformata in biometano o utilizzata per generare elettricità di base), tuttavia per poter seguire l’obiettivo si dovrebbe poter ricorrere a tutte le opzioni e a tutti gli strumenti tecnologici atti a massimizzare il riciclaggio o la generazione di biogas.
Il Parlamento europeo invita tutti gli Stati membri a considerare nelle legislazioni nazionali, nell’ambito di una politica integrata in materia di gerarchia dei rifiuti, il recupero di energia della parte biodegradabile e li invita inoltre alla condivisione delle migliori prassi.
Per consultare la versione integrale del documento clicca qui

DiGiovanna Di Mauro

17/02/2012 Prodotti agricoli più sicuri con la nuova specifica ISO sulla sicurezza alimentare

Fonte: http://www.uni.com/
Prodotti agricoli più sicuri: questo il principale obiettivo raggiunto con la pubblicazione di una nuova specifica tecnica ISO, ultima “nata” all’interno della serie ISO 22000 relativa ai sistemi di gestione della sicurezza alimentare.
Le aziende agricole sono il primo anello di molte catene di approvvigionamento grazie alle quali i prodotti arrivano sulle nostre tavole. La nuova specifica tecnica ISO/TS 22002-3:2011 è stata elaborata allo scopo di garantire che gli agricoltori adottino le migliori pratiche per mantenere un ambiente igienico e giochino il loro ruolo nel controllo dei pericoli per la sicurezza alimentare nelle filiere alimentari.
La ISO/TS 22002-3 fa parte di un insieme di documenti di supporto che, all’interno della serie ISO 22000, definisce i requisiti relativi ai PRP (prerequisite programmes), i programmi di prerequisiti della sicurezza alimentare.
I PRP coprono le condizioni e le attività fondamentali che sono necessarie per assicurare l’igiene lungo tutta la filiera alimentare nelle fasi di produzione, di manipolazione e di fornitura di alimenti sicuri per il consumo umano. La ISO/TS 22002-3 specifica i requisiti e le linee guida per la progettazione, la realizzazione e la documentazione di PRP nell’ambito della produzione agricola.
“La filiera dal produttore alla tavola può essere molto lunga, anche su scala globale, e coinvolgere molteplici e diversi partecipanti” commenta Dominique Berget, leader del gruppo ISO che ha elaborato il documento. “E’ pertanto importante garantire la sicurezza alimentare a partire dalla fattoria che, spesso, è il primo anello della catena.”
Il documento sarà utile a tutte le organizzazioni, siano esse aziende agricole singole o gruppi di aziende, di qualsiasi dimensione e complessità, coinvolte nella fase agricola della catena alimentare, che desiderano applicare i PRP in accordo alla UNI EN ISO 22000, la norma che fornisce i requisiti di base sui sistemi di gestione per la sicurezza alimentare.
La specifica si applica alle colture (cereali, frutta, verdura), all’allevamento di animali (bovini, pollame, suini, settore ittico) e alla manipolazione dei loro prodotti (latte, uova…).
Tutte le attività legate all’agricoltura – per esempio selezione, lavaggio, confezionamento di prodotti non trasformati, produzione di alimenti per animali, trasporto all’interno dell’azienda agricola – sono contenute nel campo di applicazione della specifica tecnica.
Il documento include esempi specifici di PRP: essi sono riportati a titolo indicativo in quanto le attività agricole sono diverse per natura a seconda delle dimensioni dell’azienda, tipo di prodotto, metodi di produzione, ambiente geografico e biologico, requisiti legali e regolamentari, ecc.. Di conseguenza la necessità, l’intensità e la natura del PRP saranno diversi a seconda delle organizzazioni.
La specifica tecnica ISO/TS 22002-3:2011 “Prerequisite programmes on food safety – Part 3: Farming” è stata elaborata dal comitato tecnico ISO/TC 34 “Food products”, SC 17 “Management systems for food safety”, WG 2 “Farming”.
A livello nazionale il tema è seguito dalla commissione Agroalimentare.