Archivio giornaliero 16 Aprile 2012

DiGiovanna Di Mauro

Gestione illecita di rifiuti, vertici colpevoli anche per semplice negligenza

di Alessandro Geremei

La responsabilità dei soggetti preposti alla direzione aziendale che non adottano le misure necessarie per evitare illeciti nella gestione dei rifiuti non deve necessariamente essere consapevole e volontaria.

Con questo richiamo alla sentenza 47432/2003, la Cassazione ha respinto il ricorso presentato da un amministratore delegato condannato — in concorso con l’altro amministratore delegato paritario — per l’illecito stoccaggio di rifiuti non pericolosi nel piazzale della sede legale dell’azienda (sentenza 5033/2012).

Gli argomenti difensivi incentrati sulla differente ripartizione “di fatto” delle attribuzioni interne e sulla assenza di valore certificativo della visura camerale utilizzata dal Tribunale, per la Suprema Corte, non consentono di superare il dato significativo della “posizione di assoluta parità dei due amministratori e dell’assenza di qualsivoglia documentata ripartizione interna delle competenze o delega di funzioni a terzi”.

documenti di riferimento

Sentenza Corte di Cassazione 9 febbraio 2012, n. 5033

Gestione non autorizzata di rifiuti – Articolo 256 del Dlgs 152/2006 – Responsabilità – Tutti i soggetti coinvolti nella produzione, distribuzione, utilizzo e consumo – Sussiste

Dlgs 3 aprile 2006, n. 152

Norme in materia ambientale – Stralcio – Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati

Sentenza Corte di Cassazione 11 dicembre 2003, n. 47432

Mezzo appartenente ad una società guidato da un soggetto non identificato – Smaltimento illecito di rifiuti non pericolosi – Responsabilità dei soggetti preposti alla gestione dell’azienda – Sussiste

fonte http://reteambiente.it/news/16472/gestione-illecita-di-rifiuti-vertici-colpevoli-an/

DiGiovanna Di Mauro

In vigore legge di conversione Dl 5/2012 (“Semplificazioni”)

di Vincenzo Dragani

In vigore dal 7 aprile 2012 la legge di conversione del Dl 5/2012 (cd. “Semplificazioni”) che, modificando le disposizioni del decreto d’urgenza, rende più  oneroso il trasporto transfrontaliero di rifiuti.
In particolare, la legge 35/2012 (GU del 6 aprile) stabilisce che le imprese che effettuano il trasporto transfrontaliero di rifiuti, fra i quali quelli da imballaggio, devono allegare per ogni spedizione una dichiarazione dell’autorità del Paese di destinazione dalla quale risulti che nella legislazione nazionale non vi siano norme ambientali meno rigorose di quelle previste dal diritto dell’Unione europea, ivi incluso un sistema di controllo sulle emissioni di gas serra, e che l’operazione di recupero nel Paese di destinazione sia effettuata con modalità equivalenti, dal punto di vista ambientale, a quelle previste dalla legislazione in materia di rifiuti del Paese di provenienza.
documenti di riferimento

Legge 4 aprile 2012, n. 35
Conversione in legge del Dl 5/2012 (“Semplificazioni”) – Misure in materia di rifiuti, appalti, energia, tutela dell’aria, territorio
Dl 9 febbraio 2012, n. 5
Decreto-legge “Semplificazioni” – Stralcio – Misure in materia di rifiuti, appalti, energia, tutela dell’aria, territorio
DiGiovanna Di Mauro

Detergenti e tensioattivi, nuovi divieti per il fosforo

di Lavinia Basso

Scatterà il 30 giugno 2013 il divieto di immissione sul mercato di detersivi per bucato con concentrazione di fosforo uguale o superiore a 0,5 g nella quantità indicata per l’utilizzo nel ciclo standard di lavaggio, previsto dalregolamento 259/2012/Ce del 14 marzo 2012.
Il nuovo regolamento, che interviene con alcune modifiche sulregolamento 31 marzo 2004, n. 648/2004/Ce in materia di detergenti stabilisce, tra le altre cose, che sull’etichetta dovrà essere riportata, a prescindere dalla concentrazione, la presenza di enzimi, disinfettanti, sbiancanti ottici e profumi.
Dovranno inoltre essere riportati, se in concentrazione superiore allo 0,2%, tutti i fostati e i tensioattivi, gli sbiancanti a base di ossigeno e di cloro (responsabili della formazione di composti organici del cloro particolarmente tossici, che entrano nella catena alimentare accumulandosi nei tessuti adiposi degli animali per giungere fino all’uomo) e gli zeoliti (che si depositano sul fondo dei corpi idrici impedendo la crescita di fauna e flora acquatica).
documenti di riferimento

Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 259/2012/Ue
fosfati e di altri composti del fosforo nei detergenti per bucato – Modifica al regolamento 648/2004/Ce
DiGiovanna Di Mauro

Servizio idrico, escluso affidamento tramite legge

di Francesco Petrucci
Viola la competenza statale in materia di tutela dell’ambiente e della concorrenza (articolo 117, comma 2, lettere e) ed s) l’affidamento diretto tramite legge regionale del servizio idrico integrato.
La Corte Costituzionale – sentenza 21 marzo 2012, n. 62 – ha bocciato le norme della Regione Puglia (Lr 11/2011) che avevano disposto l’affidamento del servizio idrico a una azienda pubblica avente determinate caratteristiche che finiva per individuarsi nell’unica esistente avente tali caratteristiche (Acquedotto pugliese).
Per i Giudici ai sensi delle norme statali (articolo 2, comma 186-bis legge n. 191 del 2009) la Regione tramite una legge può solo individuare i compiti in materia di servizio idrico, non affidare direttamente il servizio, cosa che spetta all’Autorità preposta (Autorità idrica pugliese, succedutasi nei compiti delle Ato) con atto amministrativo, che permette di giudicare e sindacare le ragioni dell’eccezione dell’affidamento diretto.
documenti di riferimento

Sentenza Corte Costituzionale 21 marzo 2012, n. 62
Acque – Servizio idrico – Affidamento diretto a una società tramite legge regionale – Lesione competenze statali in materia di tutela dell’ambiente e della concorrenza – Illegittimità costituzionale
DiGiovanna Di Mauro

Dalla Basilicata un modello per l’esposizione alle sostanze chimiche

Un progetto di collaborazione tra Enti pubblici per la tutela del lavoratore esposto a materiali ad alta pericolosita’

Arpa Basilicata (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha sviluppato un modello per l’analisi del rischio per i lavoratori che usano e manipolano sostanze potenzialmente pericolose, in particolare agenti chimici delle più varie tipologie di pericolosità (tossiche, cancerogene, infiammabili, irritanti, sensibilizzanti, ecc.) presenti nei cicli produttivi. Un modello che l’Arpa intende esportare a tutte le realtà che hanno a che fare con materiali pericolosi.
Il progetto, nato in forma sperimentale nel 2006, ha coinvolto leArpa di Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Campania e Sicilia, ed è stato presentato all’interno di un convegno per la definizione di “Linee Guida per la Valutazione del Rischio da esposizione ad agenti chimici pericolosi e ad agenti cancerogeni e mutageni”.
Il modello impiega fogli di calcolo excel e strumenti informatici basilari per individuare situazioni di rischio e offrire buone pratiche e tecniche per affrontare eventuali criticità.
Tramite il calcolo dell’indice di rischio, viene valutata la conoscenza della pericolosità delle sostanze in uso e la loro quantificazione, al fine di mettere in atto misure precauzionali per tutelare la salute del lavoratore esposto a sostanze chimiche e agenti cancerogeni.
“La valutazione del rischio e dell’esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni è uno degli aspetti principali che riguardano le misure di tutela della salute” ha commentato l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Vilma Mazzocco. “Al momento non abbiamo a disposizione una normativa nazionale che fornisce indicazioni sulla metodologia da adottare, dunque diventa importante raccogliere quei principi utili per richiamare l’attenzione sulle norme di comportamento da adottare e le misure di prevenzione e protezione e dettagliare una metodologia per la valutazione del rischio chimico chiara, basata su indicatori precisi e ben calibrati sull’attività da tenere sotto controllo”.
Il modello rappresenta anche un valido esempio di collaborazione tra Enti pubblici, non soltanto in difesa del diritto alla salute, ma anche in termini di razionalizzazione delle risorse economiche.
V.R.
fonte  http://www.tecnici.it/Dalla-Basilicata-un-modello-per-l-esposizione-alle-sostanze-chimiche_news_x_11258.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_13_04_04_2012