Archivio mensile 16 Aprile 2012

DiGiovanna Di Mauro

Servizio idrico, escluso affidamento tramite legge

di Francesco Petrucci
Viola la competenza statale in materia di tutela dell’ambiente e della concorrenza (articolo 117, comma 2, lettere e) ed s) l’affidamento diretto tramite legge regionale del servizio idrico integrato.
La Corte Costituzionale – sentenza 21 marzo 2012, n. 62 – ha bocciato le norme della Regione Puglia (Lr 11/2011) che avevano disposto l’affidamento del servizio idrico a una azienda pubblica avente determinate caratteristiche che finiva per individuarsi nell’unica esistente avente tali caratteristiche (Acquedotto pugliese).
Per i Giudici ai sensi delle norme statali (articolo 2, comma 186-bis legge n. 191 del 2009) la Regione tramite una legge può solo individuare i compiti in materia di servizio idrico, non affidare direttamente il servizio, cosa che spetta all’Autorità preposta (Autorità idrica pugliese, succedutasi nei compiti delle Ato) con atto amministrativo, che permette di giudicare e sindacare le ragioni dell’eccezione dell’affidamento diretto.
documenti di riferimento

Sentenza Corte Costituzionale 21 marzo 2012, n. 62
Acque – Servizio idrico – Affidamento diretto a una società tramite legge regionale – Lesione competenze statali in materia di tutela dell’ambiente e della concorrenza – Illegittimità costituzionale
DiGiovanna Di Mauro

Dalla Basilicata un modello per l’esposizione alle sostanze chimiche

Un progetto di collaborazione tra Enti pubblici per la tutela del lavoratore esposto a materiali ad alta pericolosita’

Arpa Basilicata (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha sviluppato un modello per l’analisi del rischio per i lavoratori che usano e manipolano sostanze potenzialmente pericolose, in particolare agenti chimici delle più varie tipologie di pericolosità (tossiche, cancerogene, infiammabili, irritanti, sensibilizzanti, ecc.) presenti nei cicli produttivi. Un modello che l’Arpa intende esportare a tutte le realtà che hanno a che fare con materiali pericolosi.
Il progetto, nato in forma sperimentale nel 2006, ha coinvolto leArpa di Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Campania e Sicilia, ed è stato presentato all’interno di un convegno per la definizione di “Linee Guida per la Valutazione del Rischio da esposizione ad agenti chimici pericolosi e ad agenti cancerogeni e mutageni”.
Il modello impiega fogli di calcolo excel e strumenti informatici basilari per individuare situazioni di rischio e offrire buone pratiche e tecniche per affrontare eventuali criticità.
Tramite il calcolo dell’indice di rischio, viene valutata la conoscenza della pericolosità delle sostanze in uso e la loro quantificazione, al fine di mettere in atto misure precauzionali per tutelare la salute del lavoratore esposto a sostanze chimiche e agenti cancerogeni.
“La valutazione del rischio e dell’esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni è uno degli aspetti principali che riguardano le misure di tutela della salute” ha commentato l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Vilma Mazzocco. “Al momento non abbiamo a disposizione una normativa nazionale che fornisce indicazioni sulla metodologia da adottare, dunque diventa importante raccogliere quei principi utili per richiamare l’attenzione sulle norme di comportamento da adottare e le misure di prevenzione e protezione e dettagliare una metodologia per la valutazione del rischio chimico chiara, basata su indicatori precisi e ben calibrati sull’attività da tenere sotto controllo”.
Il modello rappresenta anche un valido esempio di collaborazione tra Enti pubblici, non soltanto in difesa del diritto alla salute, ma anche in termini di razionalizzazione delle risorse economiche.
V.R.
fonte  http://www.tecnici.it/Dalla-Basilicata-un-modello-per-l-esposizione-alle-sostanze-chimiche_news_x_11258.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_13_04_04_2012
DiGiovanna Di Mauro

Via alla riqualificazione di aree industriali: lunedi’ l’accordo per Porto Marghera

Il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 2,2 mld per la bonifica di 57 siti di interesse nazionale

In totale i siti di interesse nazionale (Sin) da disinquinare sono 57 e il processo di bonifica sarà possibile grazie ai 2,2 miliardi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per interventi idi interesse pubblico, sostenuti, nel caso, da somme aggiuntive provenienti da privati. Il primo luogo della lunga listasarà Porto Marghera, per cui il ministro Corrado Clini firmeràl’”Accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale di Venezia- Porto Marghera e aree limitrofe”. Come lo stesso ministro afferma si avvia “una reindustrializzazione ambientalmente sostenibile che apre nuove prospettive per lo sviluppo delle aziende verdi nel nostro Paese”.
L’accordo sarà siglato il prossimo 16 aprile e prevede la firma del sindaco Giorgio Orsoni, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e Ciriaco D’Alessio, magistrato alle acque di Venezia, in veste di rappresentante del ministero delle Infrastrutture.
Grazie a questa prima intesa e i procedimenti di bonifica e ripristino ambientale a favore dello sviluppo di attività sostenibili sarà possibile il rilancio economico di Marghera. Lo stesso accadrà per gli altri siti, distribuiti lungo tutta la Penisola, che necessitano di bonifica e riqualificazione.
Elenco dei siti da riqualificare
C.C.
fonte: http://www.tecnici.it/Via-alla-riqualificazione-di-aree-industriali-lunedi-l-accordo-per-Porto-Marghera-_news_x_11260.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_13_04_04_2012