Archivio giornaliero 7 Maggio 2012

DiGiovanna Di Mauro

Luoghi di lavoro piu’ sicuri grazie alle certificazioni

Buone notizie sul fronte delle certificazioni per salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Secondo Accredia, l’ente unico italiano di accreditamento, a febbraio 2012 i certificati emessi sotto accreditamento in conformità allo Standard Ohsas 18001 (che regola i sistemi di gestione della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro) sono stati 2.710 (contro i 1290 di febbraio 2011) e il numero di imprese (sit) certificate è arrivato a quota 6.896, più del doppio rispetto al 2011 (erano 2.712 a febbraio 2011).
Come Accredia rileva, viene confermata una tendenza positiva che è emersa anche dai recenti dati di Inail sulla diminuzione degli indici infortunistici del 27% per la frequenza degli incidenti e del 34% per la loro gravità.
Se inoltre si considera che a febbraio 2007 i siti certificati dall’ente unico erano solo 741, appare evidente come la certificazione del sistema di gestione sia sempre più riconosciuto come un valore aggiunto per le imprese e per i cittadini, soprattutto su un tema delicato come la sicurezza sul luogo di lavoro.
Sono 23 gli organismi riconosciuti da Accredia per la certificazione in base alla norma Ohsas 18001: “Vigiliamo sul loro operato con un’intensa e costante attività di verifica” sottolinea Federico Grazioli, presidente dell’ente. “Solo nel 2011 il dipartimento Certificazione e Ispezione ha realizzato 1.065 verifiche, pari a 2.381 giorni uomo”.
Andando a segmentare il dato per area geografica, risulta che l’attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori è particolarmente concentrata nelle regioni del Nord che, da sole, ospitano il 51,9% dei siti certificati. Segue il Centro con il 21,4% e il Sud con il 21,5%. Il podio regionale vede sul gradino più alto la Lombardia (1.050 aziende certificate), seguita da Emilia Romagna (703) e Veneto (723). Il primato per il centro è detenuto dalla Toscana (546), mentre a Sud si distingue la Campania (333).
V.R.

Buone notizie sul fronte delle certificazioni per salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Secondo Accredia, l’ente unico italiano di accreditamento, a febbraio 2012 i certificati emessi sotto accreditamento in conformità allo Standard Ohsas 18001 (che regola i sistemi di gestione della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro) sono stati 2.710 (contro i 1290 di febbraio 2011) e il numero di imprese (sit) certificate è arrivato a quota 6.896, più del doppio rispetto al 2011 (erano 2.712 a febbraio 2011).
Come Accredia rileva, viene confermata una tendenza positiva che è emersa anche dai recenti dati di Inail sulla diminuzione degli indici infortunistici del 27% per la frequenza degli incidenti e del 34% per la loro gravità.
Se inoltre si considera che a febbraio 2007 i siti certificati dall’ente unico erano solo 741, appare evidente come la certificazione del sistema di gestione sia sempre più riconosciuto come un valore aggiunto per le imprese e per i cittadini, soprattutto su un tema delicato come la sicurezza sul luogo di lavoro.
Sono 23 gli organismi riconosciuti da Accredia per la certificazione in base alla norma Ohsas 18001: “Vigiliamo sul loro operato con un’intensa e costante attività di verifica” sottolinea Federico Grazioli, presidente dell’ente. “Solo nel 2011 il dipartimento Certificazione e Ispezione ha realizzato 1.065 verifiche, pari a 2.381 giorni uomo”.
Andando a segmentare il dato per area geografica, risulta che l’attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori è particolarmente concentrata nelle regioni del Nord che, da sole, ospitano il 51,9% dei siti certificati. Segue il Centro con il 21,4% e il Sud con il 21,5%. Il podio regionale vede sul gradino più alto la Lombardia (1.050 aziende certificate), seguita da Emilia Romagna (703) e Veneto (723). Il primato per il centro è detenuto dalla Toscana (546), mentre a Sud si distingue la Campania (333).
V.R.
Fonte: http://www.tecnici.it/Luoghi-di-lavoro-piu-sicuri-grazie-alle-certificazioni_news_x_11438.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_17_02_05_2012

DiGiovanna Di Mauro

Le terre e rocce da scavo non sono piu’ rifiuti da smaltire: ok al decreto

Il decreto ministeriale sull’utilizzo delle terre e rocce da scavo (materiale di riporto), contenuto nel decreto liberalizzazioni, ha avuto l’ok dal Consiglio di Stato e a breve sarà firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal ministro dell’Ambiente.
Secondo il decreto, il materiale di scavo, finora da considerare rifiuto, potrà essere riutilizzato, se conforme alle norme del Codice dell’ambiente, per la realizzazione di opere come i rilevati stradali. Pertanto, come sottolinea il ministero delle Infrastrutture, ne deriverà uno snellimento per la realizzazione di infrastrutture, soprattutto quelle che implicano scavi in galleria. Il materiale di scavo, fino ad oggi considerato come rifiuto, infatti, “ha determinato forti rallentamenti nella esecuzione delle opere, in quanto doveva essere previsto già nella fase di scavo lo smaltimento in discarica del prodotto rimosso, con notevoli difficoltà nel reperimento di siti idonei”.
Con l’avvio della nuova normativa, invece, saranno ridotti i costi di tali materiali che, considerati sottoprodotti dal decreto Ambiente (dl n.2/2012), sarà possibile trasportare all’interno del cantiere verso siti di stoccaggio più economici. Come prevede il decreto Ambiente, il riutilizzo delle terre e rocce da scavo non deve avere impatti sulla salute umana o sull’ambiente e deve essere originato da un processo di produzione di cui costituisce parte integrante. Deve inoltre essere utilizzato senza ulteriori trattamenti nello stesso o successivo processo di produzione, direttamente.
C.C.

Il decreto ministeriale sull’utilizzo delle terre e rocce da scavo (materiale di riporto), contenuto nel decreto liberalizzazioni, ha avuto l’ok dal Consiglio di Stato e a breve sarà firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal ministro dell’Ambiente.
Secondo il decreto, il materiale di scavo, finora da considerare rifiuto, potrà essere riutilizzato, se conforme alle norme del Codice dell’ambiente, per la realizzazione di opere come i rilevati stradali. Pertanto, come sottolinea il ministero delle Infrastrutture, ne deriverà uno snellimento per la realizzazione di infrastrutture, soprattutto quelle che implicano scavi in galleria. Il materiale di scavo, fino ad oggi considerato come rifiuto, infatti, “ha determinato forti rallentamenti nella esecuzione delle opere, in quanto doveva essere previsto già nella fase di scavo lo smaltimento in discarica del prodotto rimosso, con notevoli difficoltà nel reperimento di siti idonei”.
Con l’avvio della nuova normativa, invece, saranno ridotti i costi di tali materiali che, considerati sottoprodotti dal decreto Ambiente (dl n.2/2012), sarà possibile trasportare all’interno del cantiere verso siti di stoccaggio più economici. Come prevede il decreto Ambiente, il riutilizzo delle terre e rocce da scavo non deve avere impatti sulla salute umana o sull’ambiente e deve essere originato da un processo di produzione di cui costituisce parte integrante. Deve inoltre essere utilizzato senza ulteriori trattamenti nello stesso o successivo processo di produzione, direttamente.
C.C.
Fonte: http://www.tecnici.it/Le-terre-e-rocce-da-scavo-non-sono-piu-rifiuti-da-smaltire-ok-al-decreto-_news_x_11404.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_17_02_05_2012

DiGiovanna Di Mauro

Seminario: Le aree di rischio di responsabilità penale nella gestione dei rifiuti e scarichi idrici: analisi della normativa di settore anche alla luce della nuova responsabilità delle persone giuridiche prevista dal D.lgs. n. 121/201

Seminario a Roma il 6 giugno 2012
Relatori: Dott. Maurizio Santoloci e Dott.ssa Valentina Vattani
“Le aree di rischio di responsabilità penale nella gestione dei rifiuti e scarichi idrici: analisi della normativa di settore anche alla luce della nuova responsabilità delle persone giuridiche prevista dal D.lgs. n. 121/201”

Una giornata di studi per avvocati e giovani praticanti procuratori, titolari di aziende ed operatori del settore, personale degli uffici tecnici amministrativi della P.A., forze di polizia statali e locali. Il seminario è finalizzato ad individuare ed analizzare, partendo dalla disciplina della nuova responsabilità delle aziende connessa e derivante dai reati ambientali, le principali aree di rischio entro le quali possono essere ravvisate le maggiori ipotesi di responsabilità penali per i soggetti operanti nell’mpresa e che poi si possono evolvere nella conseguente responsabilità della persona giuridica. Verranno, dunque, affrontati i casi più importanti relativi ai possibili illeciti ambientali nel campo della normativa sui rifiuti e sugli scarichi idrici. Ognuno di questi due settori vede nel contesto del seminario sviluppati alcuni punti di maggiore interesse applicativo delle norme con particolare riferimento alla esatta regola gi! uridica posta a confronto con frequenti e diffuse prassi di lettura ed applicative.
Il tutto con riferimento anche alle novità introdotte dal decreto semplificazioni n. 5/2012.
Visita il sito del corso per info ed iscrizioni – Clicca sul banner in home page

Una giornata di studi per avvocati e giovani praticanti procuratori, titolari di aziende ed operatori del settore, personale degli uffici tecnici amministrativi della P.A., forze di polizia statali e locali. Il seminario è finalizzato ad individuare ed analizzare, partendo dalla disciplina della nuova responsabilità delle aziende connessa e derivante dai reati ambientali, le principali aree di rischio entro le quali possono essere ravvisate le maggiori ipotesi di responsabilità penali per i soggetti operanti nell’mpresa e che poi si possono evolvere nella conseguente responsabilità della persona giuridica. Verranno, dunque, affrontati i casi più importanti relativi ai possibili illeciti ambientali nel campo della normativa sui rifiuti e sugli scarichi idrici. Ognuno di questi due settori vede nel contesto del seminario sviluppati alcuni punti di maggiore interesse applicativo delle norme con particolare riferimento alla esatta regola gi! uridica posta a confronto con frequenti e diffuse prassi di lettura ed applicative.
Il tutto con riferimento anche alle novità introdotte dal decreto semplificazioni n. 5/2012.