Archivio giornaliero 8 Maggio 2012

DiGiovanna Di Mauro

Rifiuti: aggiornamento (e ripasso) delle nozioni fondamentali per la loro gestione; criticità e possibili soluzioni

Milano, lunedì 14 maggio 2012
Atahotel Executive Via Luigi Sturzo 45
fonte: http://reteambiente.it/formazione/A145/

Relatori:
Paola Ficco (Giurista ambientale)
Eugenio Onori (Presidente Albo gestori ambientali)
Claudio Rispoli (Chimico – Esperto Adr)
Coordinamento scientifico: Paola Ficco
Presentazione del Seminario
La ipertrofica ed instabile legislazione italiana in tema di rifiuti impone, ogni tanto, la necessità di fare il punto della situazione. Alcuni temi di rilevante impatto nella pratica quotidiana, infatti, ispirano letture o prassi personali, che invece devono essere ricondotte al dettato normativo, per quanto questo possa essere gravoso. Esistono poi altri argomenti che: o sono trascurati del tutto, o vengono affrontati solo negli aspetti che consentono un’apparente e superficiale conformità. Si è così deciso di selezionare alcuni tra questi temi scottanti e di approfondirli anche alla luce della recente evoluzione normativa; contestualmente si ritiene utile proporre un primo intervento introduttivo sul delicatissimo rapporto tra sicurezza  sul lavoro e rifiuti e sugli “strumenti”, sulle modalità organizzative che consentono di potere adempiere efficacemente alle prescrizioni del Dlgs 81/2008. Il tutto, in una prospettiva quindi profondamente diversa rispetto ai numerosi, e talvolta molto qualificati, corsi di formazione esistenti sul mercato.
Destinatari
Destinatari del seminari sono ovviamente sia i produttori che i gestori di rifiuti, ma anche i consulenti ambientali e gli Enti competenti troveranno, accanto all’aggiornamento normativo, numerosi spunti di riflessione e suggerimenti operativi, oltreché la consueta puntuale risposta ai dubbi interpretativi ed applicativi.
Programma della giornata
Ore 9:00 Registrazione dei partecipanti
Ore 9:30
Paola Ficco
— Sottoprodotti e Mps: differenze
— Esclusioni dalla disciplina dei rifiuti, con particolare riferimento a biomasse e “frazione verde”
— End of waste e rottami metallici: chi è il “produttore”
— Chi è il produttore dei rifiuti e i casi particolari (fognature, edilizia, manutenzioni)
— Gli oneri del produttore dei rifiuti
— La responsabilità del produttore dei rifiuti
— Le posizioni di garanzia in azienda e la delega di funzioni
— Tracciabilità. Il punto fra Sistri, formulari e registri
— I reati ambientali presupposto per l’applicazione della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche di cui al Dlgs 231/2001
Ore 11:30 Pausa caffè
Ore 11:45
Claudio Rispoli
I rifiuti: la sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli incidenti, elementi introduttivi
— sintesi  del quadro normativo di riferimento
— rischio chimico, biologico, fisico
— adempimenti nelle diverse fasi: deposito temporaneo, trasporto, gestione, miscelazione
Ore 13:00 Colazione di lavoro
Ore 14:00
Claudio Rispoli
I rifiuti: la sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli incidenti, elementi introduttivi
— gli strumenti: la caratterizzazione dei rifiuti, le frasi di rischio/indicazioni di pericolo, etichette, compatibilità, le procedure di accettazione
— la formazione degli addetti e rapporti con formazione obbligatoria Rspp
Ore 15:00
Eugenio Onori
— Albo nazionale gestori ambientali: problematiche legate all’iscrizione degli intermediari senza detenzione e aggiornamento sull’iscrizione dei trasportatori stranieri
Ore 17:30 Chiusura dei lavori
Quota di adesione
ISCRIZIONE AL SEMINARIO
Euro 400,00 + iva euro 84,00
La quota comprende: materiale di supporto, attestato di partecipazione, colazione di lavoro

DiGiovanna Di Mauro

Scarti di macellazione, sullo smaltimento vigila il “Codice ambientale”

di Alessandro Geremei
fonte: http://reteambiente.it/news/16619/scarti-di-macellazione-sullo-smaltimento-vigila-i/

L’esclusione dei sottoprodotti di origine animale dal campo di applicazione della Parte IV del Dlgs 152/2006 in materia di gestione dei rifiuti non scatta in presenza di residui “di fatto smaltiti”.
La Corte di Cassazione (sentenza 5032/2012) ha così confermato la condanna per gestione illecita di rifiuti ex articolo 256 del Dlgs 152/2006 nei confronti di un’impresa sorpresa a versare in un tombino i liquidi provenienti dalla macellazione, in assenza delle prescritte autorizzazioni.
Nel solco di una giurisprudenza oramai affermata (si veda la sentenza 12844/2009), la Suprema Corte ritiene infatti che il disfarsi del residuo “esclude in radice la condizione essenziale cui deve rispondere il sottoprodotto, che è quella del suo reimpiego o successiva utilizzazione”, facendo prevalere la definizione di “rifiuto” ex articolo 183 Dlgs 152/2006 su quella di “sottoprodotto” ex regolamento apposito 1774/2002/Ce (escluso dal campo di applicazione del “Codice ambientale” in base a quanto previsto dall’articolo 185 dello stesso).
documenti di riferimento
Area Normativa / Rifiuti / Normativa Vigente
Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 1774/2002/Ce
Norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano
Area Normativa / Rifiuti / Normativa Vigente
Dlgs 3 aprile 2006, n. 152
Norme in materia ambientale – Stralcio – Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
Area Normativa / Rifiuti / Giurisprudenza
Sentenza Corte di Cassazione 9 febbraio 2012, n. 5032
Rifiuti speciali da macellazione – Smaltimento mediante immissione in acque superficiali – Dlgs 152/2006 e regolamento 1774/2002/Ce – Sottoprodotti – Non rientrano
Area Normativa / Rifiuti / Giurisprudenza
Sentenza Corte di Cassazione 24 marzo 2009, n. 12844
Rifiuti – Sottoprodotti di origine animale – Rapporti tra regolamento 1774/2002/Ce e Dlgs 152/2006

L’esclusione dei sottoprodotti di origine animale dal campo di applicazione della Parte IV del Dlgs 152/2006 in materia di gestione dei rifiuti non scatta in presenza di residui “di fatto smaltiti”. La Corte di Cassazione (sentenza 5032/2012) ha così confermato la condanna per gestione illecita di rifiuti ex articolo 256 del Dlgs 152/2006 nei confronti di un’impresa sorpresa a versare in un tombino i liquidi provenienti dalla macellazione, in assenza delle prescritte autorizzazioni. Nel solco di una giurisprudenza oramai affermata (si veda la sentenza 12844/2009), la Suprema Corte ritiene infatti che il disfarsi del residuo “esclude in radice la condizione essenziale cui deve rispondere il sottoprodotto, che è quella del suo reimpiego o successiva utilizzazione”, facendo prevalere la definizione di “rifiuto” ex articolo 183 Dlgs 152/2006 su quella di “sottoprodotto” ex regolamento apposito 1774/2002/Ce (escluso dal campo di applicazione del “Codice ambientale” in base a quanto previsto dall’articolo 185 dello stesso).documenti di riferimentoArea Normativa / Rifiuti / Normativa VigenteRegolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 1774/2002/CeNorme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umanoArea Normativa / Rifiuti / Normativa VigenteDlgs 3 aprile 2006, n. 152Norme in materia ambientale – Stralcio – Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinatiArea Normativa / Rifiuti / GiurisprudenzaSentenza Corte di Cassazione 9 febbraio 2012, n. 5032Rifiuti speciali da macellazione – Smaltimento mediante immissione in acque superficiali – Dlgs 152/2006 e regolamento 1774/2002/Ce – Sottoprodotti – Non rientranoArea Normativa / Rifiuti / GiurisprudenzaSentenza Corte di Cassazione 24 marzo 2009, n. 12844Rifiuti – Sottoprodotti di origine animale – Rapporti tra regolamento 1774/2002/Ce e Dlgs 152/2006

DiGiovanna Di Mauro

Solo le acque di scarico sono escluse dalla disciplina sui rifiuti

di Lavinia Basso
fonte: http://reteambiente.it/news/16571/solo-le-acque-di-scarico-sono-escluse-dalla-discip/

Qualora invece le acque di lavaggio delle attrezzature di un’impresa siano stoccate in apposite vasche di raccolte, esse devono rispettare i requisiti di legge in materia di deposito temporaneo in tema di quantità stoccata e durata del deposito.
Pertanto, afferma la Cassazione (sentenza 3 aprile 2012, n. 12476) è proprio lo stoccaggio che attribuisce alle acque reflue di lavaggio la natura di rifiuto allo stato liquido, diversamente dalle acque reflue che vengono immesse direttamente nel suolo, sottosuolo o nella rete fognaria (articolo 74, Dlgs 152/2006).
L’esistenza di un’autorizzazione per lo scarico di acque reflue, infine, nulla ha a che vedere con l’attività di stoccaggio nelle vasche, che non può essere in alcun modo considerata ricompresa in tale autorizzazione e che costituisce, anche per i motivi sopra indicati, reato.
documenti di riferimento
Area Normativa / Acque / Giurisprudenza
Sentenza Corte di Cassazione 3 aprile 2012, n. 12476
Rifiuti allo stato liquido – Stoccaggio – Acque reflue – Requisiti – Differenze
Speciali
SPECIALE Codice dell’ambiente (Dlgs 152/2006)

Qualora invece le acque di lavaggio delle attrezzature di un’impresa siano stoccate in apposite vasche di raccolte, esse devono rispettare i requisiti di legge in materia di deposito temporaneo in tema di quantità stoccata e durata del deposito. Pertanto, afferma la Cassazione (sentenza 3 aprile 2012, n. 12476) è proprio lo stoccaggio che attribuisce alle acque reflue di lavaggio la natura di rifiuto allo stato liquido, diversamente dalle acque reflue che vengono immesse direttamente nel suolo, sottosuolo o nella rete fognaria (articolo 74, Dlgs 152/2006). L’esistenza di un’autorizzazione per lo scarico di acque reflue, infine, nulla ha a che vedere con l’attività di stoccaggio nelle vasche, che non può essere in alcun modo considerata ricompresa in tale autorizzazione e che costituisce, anche per i motivi sopra indicati, reato. documenti di riferimentoArea Normativa / Acque / GiurisprudenzaSentenza Corte di Cassazione 3 aprile 2012, n. 12476Rifiuti allo stato liquido – Stoccaggio – Acque reflue – Requisiti – DifferenzeSpecialiSPECIALE Codice dell’ambiente (Dlgs 152/2006)

DiGiovanna Di Mauro

Corso di formazione: analizzare, misurare e correggere i ponti acustici

dal 10 maggio 2012 al 10 maggio 2012
Verona fiera GreenBuilding
Organizzato da A.N.I.T .- Associazione Nazionale per l’isolamento Termico e acustico

Corso dedicato all’analisi dei requisiti acustici passivi degli edifici e a quelle criticità che durate la realizzazione dell’opera possono compromettere la capacità complessiva di isolamento, i ponti acustici.
Nell’ottica del rispetto delle normative vigenti e della ricerca di prestazioni sempre più
elevate di comfort acustico (obiettivo della norma di classificazione) diventa di fondamentale
importanza oltre che la corretta progettazione acustica delle strutture anche conoscere ed evitare i ponti acustici. Quattro ore d’aggiornamento professionale dedicato a tecnici e progettisti interessati all’acustica in edilizia.