È stata presentata nei giorni scorsi a Napoli Itc, l’associazione culturale italiana chimici consulenti per il trasferimento di innovazione, con l’obiettivo di dar seguito all’esperienza del percorso formativo per Innovation Transfer Consultant realizzato nel 2011 dall’Ordine dei Chimici della Regione Campania in collaborazione con Enea (Enterprise europe network) e Lever up Consulting.
L’associazione Itc si configura come luogo di incontro dichimici professionisti in grado di interpretare e gestire secondo modelli di ‘innovazione aperta’ gli aspettieconomici, sociali e ambientali connessi all’evoluzione scientifica e tecnologica.
L’obiettivo principale è quello di designare nuove strade per la professione chimica che, nell’immaginario collettivo, è ancora strettamente relegata a un ambito esclusivo di laboratorio. Il chimico oggi, invece, è un professionista con un’ampia gamma di possibilità operative, essendo capace di proporre una nuova interpretazione dei processi di crescita attraverso la ricerca di informazioni e innovazione fuori dai classici contesti aziendali.
I soci fondatori sono un gruppo di chimici, con una pluralità di competenze tecniche e manageriali, orientati alla promozione di comportamenti ritenuti strategici per la crescita della competitività, quali il collaborative working e la cooperazione interorganizzativa mediante l’utilizzo di strumenti di ‘traduzione’ delle informazioni.
I consulenti in trasferimento di innovazione si propongono infatti come ‘traduttori’ della conoscenza, oltre che produttori della stessa: conoscono il linguaggio della ricerca, ne comprendono le potenzialità in termini di innovazione e sono in grado di valutarne gli aspettieconomici, sociali e ambientali.
Facendo propri i concetti dell’innovazione aperta, i chimici dell’associazione si adeguano a comportamenti e modelli internazionali, in cui il professionista utilizza una molteplicità di skill di tipo relazionale e manageriale nell’individuazione di nuove soluzioni scientifiche e tecnologiche. O.O.
fonte http://www.chimici.info/Chimici-per-l-innovazione-nasce-l-associazione-Itc_news_x_11860.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_chimici_27_12_07_2012
Sono state realizzate le prime molecole artificiali in grado di cambiare rapidamente orientazione da destra a sinistra se sottoposte a un fascio di luce. Si tratta di una scoperta importante che permetterebbe un vasto campo di applicazioni nelle cosiddette “Terahertz technologies”, dalla riduzione di energia nell’elaborazione di dati a miglioramenti della velocità nelle telecomunicazioni.
La scoperta, descritta su Nature Communications, è il frutto del lavoro di ricerca svolto dal Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab) del Los Alamos National Laboratory e dalla Università di Birmingham.
I ricercatori sono riusciti a far verificare il fenomeno dellachiralità, la proprietà di un insieme di molecole organizzate spazialmente di assumere l’orientazione destra o sinistra in virtù della non sovrapponibilità alla loro immagine speculare. La possibilità di essere orientate ha enormi potenzialità, spiegano gli studiosi, poiché la stessa molecola può in questo modo assumere proprietà diverse nel momento in cui il suo orientamento viene modificato. Ad esempio, il “limonene” può assumere profumazione di limone o arancia in base all’orientamento chirale. La capacità di osservare e persino modificare la chiralità delle molecole usando radiazioni elettromagnetiche in scala Terahertz (1 trilione di cicli al secondo) è una delle più ambite sfide dell’alta tecnologia.
Le molecole “switchate” dell’esperimento del Berkeley’s Lab sono formate da una coppia di atomi di chiralità opposta, realizzati con strisce d’oro precisamente strutturate. Gli atomi vengono poi incorporati in un supporto di silicio fotoattivo, ossia che reagisce alla luce. In questo modo andando a sollecitare la molecola con un fascio di luce è possibile invertirne la chiralità. Come ha affermato Xiang Zhang, tra i ricercatori autori del progetto, “le dimostrazioni precedenti erano semplicemente riuscite a disattivare la chiralità nei metamateriali utilizzando la stimolazione fotoelettrica, questo è il primo esperimento dove si riesce a invertire la chiralità per via ottica, in maniera dinamica e alla velocità della luce”.V.R.
fonte http://www.chimici.info/Invertire-la-chiralita-delle-molecole-tramite-la-luce_news_x_11929.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_chimici_27_12_07_2012