Archivio giornaliero 24 Luglio 2012

DiGiovanna Di Mauro

Legittimi i controlli Arpa su immissioni acustiche senza preavviso

di Francesco Petrucci

Siccome la misurazione delle immissioni acustiche provenienti da un’attività produttiva è suscettibile di poter essere notevolmente influenzata dalle modalità con cui l’attività si svolge, l’Arpa può svolgere i controlli senza avvisare gli interessati.
Lo ha chiarito il Tar del Veneto (sentenza 15 giugno 2012, n. 845) respingendo le doglianze del ricorrente contro l’ordine di un Comune di ridurre le emissioni sonore da attività cantieristica in seguito ai rilievi dell’Arpa. Il riconoscimento all’Agenzia regionale per l’ambiente della possibilità di svolgere i controlli per il rispetto della normativa senza preavvisare gli interessati ha senso perché altrimenti l’esito delle misurazioni potrebbe risultare non attendibile.
La rimostranza sulla mancata comunicazione di avvio del procedimentoè stata rigettata anche perché la omessa acquisizione dell’apporto procedimentale dell’impresa ricorrente nel caso di specie non avrebbe condotto a una diversa conclusione, avendo l’Amministrazione provato in giudizio la correttezza delle rilevazioni e dell’applicazione della normativa rilevante nel caso di specie (legge 447/1995 e Dpcm 14 novembre 1997), e trova pertanto applicazione l’articolo 21-octies, legge 7 agosto 1990, n. 241 che in questo caso salva l’atto amministrativo dall’annullabilità.
documenti di riferimento

Legge 7 agosto 1990, n. 241
Disciplina del procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti amministrativi
Sentenza Tar Veneto 15 giugno 2012, n. 845
Inquinamento acustico – Superamento immissioni sonore – Rilevazioni dell’Arpa – Controlli senza preavviso – Legittimità – Sussiste
Dpcm 14 novembre 1997
Valori limite delle sorgenti sonore
DiGiovanna Di Mauro

Pneumatici fuori uso (Pfu), la Cassazione cambia idea

di Alessandro Geremei

Deve ormai ritenersi superato l’orientamento giurisprudenziale che ha qualificato come rifiuti gli pneumatici usati ricostruibili, e come operazione di recupero la ricostruzione dei battistrada usurati.
Gli pneumatici che, pur usurati, conservano integre le loro caratteristiche naturali e sono quindi ricostruibili, evidenzia la Cassazione nella sentenza 25207/2012, devono essere considerati beni e non rifiuti (eccettuati i casi in cui il detentore dimostri la palese volontà di disfarsene oppure si tratti di componenti di veicoli fuori uso).
In tali casi la ricostruzione non rappresenta un’operazione di recupero di un rifiuto (come stabilito dalla stessa Corte in occasione della sentenza 46643/2007), ma un trattamento di risanamento di un bene.
Spetta al soggetto detentore dimostrare le circostanze concrete a sostegno della pretesa destinazione alla ricostruzione, con la prova della ricostruibilità potenziale in primis, ma anche attraverso l’indicazione del ricostruttore e la dimostrazione di precedenti conferimenti.
documenti di riferimento

Dm Ambiente 11 aprile 2011, n. 82
Regolamento per la gestione degli pneumatici fuori uso (Pfu) – Articolo 228 del Dlgs 152/2006
Sentenza Corte di Cassazione 26 giugno 2012,  n. 25207
Pneumatici fuori uso (Pfu) e pneumatici ricostruibili – Differenza – Ricostruzione del pneumatico – Trattamento di risanamento di un bene e non di un rifiuto – Caratteristiche concrete – Onere della prova
DiGiovanna Di Mauro

Sistri, la Camera conferma la sospensione

di Francesco Petrucci

La Commissione attività produttive della Camera nella seduta del 17 luglio 2012 ha confermato senza modifiche l’articolo 52 del Dl 83/2012(Sospensione Sistri) durante la discussione sul disegno di legge di conversione del citato decreto.
Passa quindi indenne dal vaglio dei Deputati la norma del Dl “Crescita” chesospende il termine di operatività del Sistri (sistema di tracciamento dei rifiuti) già fissato dall’articolo 12, comma 2 del Dm 17 dicembre 2009 e prorogato da ultimo al 30 giugno 2012 dall’articolo 6, comma 2 lettera f-octies) del Dl 70/2011, fino al compimento delle verifiche di funzionalità del sistema stesso e comunque non oltre il 30 giugno 2013, insieme ad ogni adempimento informatico connesso. Un successivo decreto stabilirà l’eventuale partenza effettiva del sistema.
Nell’ambito delle stesse sedute della Commissione attività produttive il Sottosegretario all’ambiente Fanelli ha dichiarato che i contributi Sistriversati dalle imprese nel 2010 e 2011 saranno eventualmente rimborsati solo dopo gli esiti delle verifiche funzionali e amministrative del sistema.
documenti di riferimento

Dl 22 giugno 2012, n. 83
Misure urgenti per la crescita del Paese (cd. “Dl Crescita”) – Stralcio – Sospensione operatività Sistri – Energia – Appalti – Servizi pubblici locali
Dm Ambiente 17 dicembre 2009
Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – Sistri
Dl 13 maggio 2011, n. 70
Prime disposizioni urgenti per l’economia – Misure in materia di appalti, demanio marittimo, semplificazioni in edilizia, risorse idriche – Stralcio
DiGiovanna Di Mauro

Fanghi, le analisi vanno fatte prima dello spandimento nell’azienda agricola

di Lavinia Basso

Lo spandimento dei fanghi in agricoltura deve avvenire rispettando le quantità massime di distribuzione per ettaro di terreno cosicchè la (o le) sostanze potenzialmente inquinanti siano distribuite e diluite in modo da permettere il contenimento della sostanza entro la soglia prevista dalla legge.
Il Tar Sardegna con sentenza 5 giugno 2012, n. 562 ha infatti affermato che è questo il modo corretto di interepretare la normativa in materia costituita dal Dlgs 99/1992 il quale prevede chiaramente che l’oggetto su cui verificare il rispetto dei limiti è il terreno una volta che in esso sia stato incorporato il fango, in quanto i valori soglia individuati per i fanghi sono molto diversi da quelli previsti per i suoli.
In definitiva, quindi, deve ritenersi errata la valutazione effettuata dalle Amministrazioni implicate nella vicenda (Comune e Provincia), che in ragione del principio di precauzione, hanno ritenuto di bloccare l’utilizzo dei fanghi benchè la concentrazione delle sostanze inquinanti negli stessi non fosse tale da giustificare tale preoccupazione.
documenti di riferimento

Dlgs 27 gennaio 1992, n. 99
Utilizzazione dei fanghi di depurazione – Attuazione della direttiva 86/278/Cee
Sentenza Tar Sardegna 5 giugno 2012, n. 562
Rifiuti – Fanghi – Spandimento – Analisi – Momento di effettuazione – Alla fonte
fonte http://reteambiente.it/news/17050/fanghi-le-analisi-vanno-fatte-prima-dello-spandim/
DiGiovanna Di Mauro

Riprendono i lavori per il polo della chimica verde

Dopo mesi di polemiche, discussioni e vari “stop”, sono stati avviati i lavori per la conversione degli stabilimenti di Porto Torres nel nuovo polo della chimica verde. Ad annunciarlo il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, che l’ha definito “un progetto innovativo, che rappresenta una grande opportunità per la Sardegna e per il territorio non solo per i risvolti occupazionali, ma anche per le possibili interazioni con la ricerca e il settore agricolo”.
La prima fase dei lavori prende il via a seguito dellarisoluzione positiva del contraddittorio tra il gruppo Eni e Matrica con gli uffici regionali e gli enti locali sui dati ambientali relativi all’acqua, all’aria e all’ambiente, come previsto dal Ministero dell’Ambiente. I cantieri erano stati aperti ma interrotti subito lo scorso 30 maggio.
Come annunciato lo scorso febbraio, il progetto complessivo del polo petrolchimico richiederà un investimento di oltre 1,5 miliardi di euro, di cui 500 milioni solo per la chimica verde. La prima fase del progetto consisterà nell’avvio didue impianti integrati, che saranno in grado di produrre rispettivamente 40mila tonnellate annue di monomeri biodegradabili da fonti rinnovabili e 30mila tonnellate annue di oli lubrificanti biodegradabili ricavati dalla loro lavorazione. Le due fasi seguenti del piano prevedono l’operatività di altri due impianti prima (additivi bio e filler destinati all’industria degli pneumatici verdi e degli elastomeri), e di un ultimo impianto per bioplastiche Mater-Bi.
Il programma – come ha precisato Cappellacci – va a inserirsi nel piano delle politiche regionali per promuovere impresa e lavoro nel contesto dell’attenzione al paesaggio e all’ambiente, e che ruotano attorno al progetto Sardegna CO2.zero, con il quale la Regione mira a produrre energia da fonti rinnovabili per almeno il 20% entro il 2020 e il 35% entro il 2030. “A poco più di un anno dalla firma del protocollo di intesa – ha concluso il Presidente – e a pochi mesi dal primo passo compiuto con l’apertura del centro di ricerca si passa ora alla messa in opera del progetto”.
V.R.
fonte http://www.chimici.info/Riprendono-i-lavori-per-il-polo-della-chimica-verde_news_x_11913.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_chimici_28_19_07_2012