Archivio mensile 29 Luglio 2012

DiGiovanna Di Mauro

Verso una certificazione energetica garantita

Per evitare speculazioni e garantire qualità ed efficienza al settore edilizio, Sacert, ente italiano accreditato per la certificazione volontaria delle competenze dei tecnici certificatori energetici secondo la UNI EN ISO 17024, e Officinae Verdi, joint venture tra Unicredit e Wwf, hanno firmato un’intesa integrando le rispettive competenze e mettendo a disposizione degli utenti l’intera rete di circa 600 certificatori riconosciuti come tali da Sacert.
Con il Dlgs 28/2011 è divenuto obbligatorio specificare su tutti gli annunci immobiliari la classe energetica di appartenenza di un’abitazione che va dalla migliore, la A, alla peggiore la G. Per fare questo è necessario ottenere l’attestato di certificazione energetica, un documento che fissa il livello di efficienza energetica di un fabbricato, del quale è fondamentale tenere conto quando bisogna vendere, comprare o affittare una casa. E’ qui che entrano in gioco i certificatori energetici,professionisti che svolgono la verifica delle caratteristiche degli immobili per stabilire la loro classe di appartenenza.
La normativa che introduce la certificazione è del 2007, ma in mancanza di un regolamento del governo la sua reale attuazione è rimasta delegata alle Regioni che hanno legiferato in maniera diversa. Al momento solo il 12,7% degli immobili possiede un attestato di certificazione energeticdi qualità secondo quanto rilevato recentemente da una ricerca di Immobiliare.it.
Una corretta certificazione, che consta di un sopralluogo all’immobile con rilevazioni tecniche, puòarrivare a costare, secondo la grandezza dell’abitazione, dai 250 ai 400 euro, spesa vanificata nel caso di certificazioni non qualificate. Una falsa certificazione energetica comporta inoltre il rischio di unacausa giudiziaria in cui il danneggiato, l’acquirente o l’affittuario, può chiedere ai proprietaririsarcimenti fino anche al 2030% del valore dell’immobile.
Secondo il direttore generale di Sacert, Giuliano Dallò “il certificatore energetico svolgeun’attività professionale complessa, perché ogni certificazione è diversa dalle altre ed è necessario che abbia le competenze per suggerire all’interno dell’attestato idonei interventi di miglioramento energetico di immobili, impianti e rinnovabili. Inoltre, il controllo che un ente terzo accreditato,Accredia, fa sul certificatore garantisce la qualità dell’attività professionale nell’interesse del cittadino, anche rispetto a un mercato immobiliare dove l’efficienza energetica si sta sempre più trasformando in valorizzazione immobiliare“.
fonte http://www.tecnici.it/Verso-una-certificazione-energetica-garantita_news_x_11986.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_29_25_07_2012

DiGiovanna Di Mauro

25/07/2012 Problemi linee telefoniche Segreteria CNC

Per problemi tecnici il Consiglio Nazionale dei Chimici è momentaneamente raggiungibile ai seguenti numeri telefonici temporanei:
06.47826456
06.47824388
Ci scusiamo per il disagio.
Cordiali saluti
La Segreteria

DiGiovanna Di Mauro

Bio butadiene made in Italy

Si consolida la vocazione italiana nei biopolimeri, che vede alleati Novamont e Versalis (ex Polimeri Europa) nel progetto di riconversione del polo petrolchimici di Porto Torres attraverso la joint-venture Matrica. Il nuovo passo avanti consiste in un memorandum d’intesa firmato dalle due aziende italiane con Genomatica per la produzione di butadiene da risorse rinnovabili, utilizzando la tecnologia messa a punto dalla società californiana, che nell’agosto scorso aveva annunciato lo sviluppo dei primi lotti su scala di laboratorio.
La bozza di accordo prevede la costituzione di una joint-venture in cui Versalis deterrà la maggioranza del capitale, con l’obiettivo di creare una filiera produttiva – dalle materie prime ricavate da biomasse all’intermedio chimico, fino all’elastomero -, per la produzione di bio-butadiene polymer-grade. Si tratterebbe della prima produzione  su scala industriale di butadiene da biomasse.
La partnership, metterà a frutto le tecnologie Genomatica nella sintesi di di bio-butadiene, le competenze di Versalis nello sviluppo di processi di catalisi e ingegneria di processo su scala industriale, oltre che nelle applicazioni di mercato dei derivati del butadiene, e l’esperienza di Novamont nel campo dei feedstock da fonti rinnovabili. In futuro, i tre partner potranno anche licenziare in Europa, Africa e Asia la tecnologia messa a punto congiuntamente.
Il butadiene, oggi ricavato da etilene di origine petrolchimica, è uno dei componenti delle mescole per pneumatici, ma è anche utilizzato nella produzione di lattici e modificanti per materie plastiche. La produzione mondiale è stimata in circa 40 miliardi di dollari.
Questo intermedio è fondamentale per il business degli elastomeri di Versalis, ma la materia prima necessaria, estratta dalla miscela C4 prodotta dagli impianti di cracking, è sempre più soggetta a problemi di disponibilità. Lo scenario mondiale, rileva infatti la società del gruppo ENI, presenta un calo rilevante nella produzione del taglio C4, che sta provocando una significativa pressione a lungo termine sui prezzi e sulla volatilità di questo intermedio.
“La tecnologia di Genomatica applicata alla produzione on-purpose di bio-butadiene, combinata con la nostra esperienza nell’applicazione rapida del processo su scala industriale e commerciale, ci permetterà di ampliare il nostro approccio alla disponibilità di C4, cogliendo un a promettente opportunità di business su un mercato che sta attraversando un momento critico”, commenta Daniele Ferrari, CEO di Versalis.
Genomatica ha già stretto accordi in Italia per la produzione di butandiolo da rinnovabili (bioBDO) con Novamont e per l’utilizzo della tecnologia Proesa con Beta Renewable (joint-venture tra M&G Group e TPG) nella produzione di bioBDO.
fonte http://www.polimerica.it/index.php/home/archvio/4-uomini%20e%20aziende/10729-butadiene-bio-made-in-italy/