Archivio mensile 23 Settembre 2012

DiGiovanna Di Mauro

Sansa di olive, fuori dalla utilizzazione agronomica è rifiuto

di Alessandro Geremei

La Cassazione (sentenza 30124/2012) conferma la condanna per gestione illecita di rifiuti in un caso di accumulo di 500 metri cubi di sansa e acque di vegetazione su un terreno di poco più di 9mila metri quadri.
Quando l’applicazione agronomica dei residui della lavorazione delle olive non rispetta i criteri statali e regionali per il corretto spandimento (nel caso specifico il quantitativo di residui depositati sul terreno è risultato dieci volte maggiore ai limiti previsti), per la Suprema Corte non possono trovare applicazione le disposizioni specifiche sull’utilizzazione agronomica delle acque di sansa e vegetazione (legge 574/1996), ma si devono invece applicare le disposizioni generali in materia di inquinamento o di rifiuti(conferma della sentenza 21773/20007).
Nei casi di accumulo irregolare e di spandimento non consentito delle sanse, inoltre, si deve escludere la configurabilità della figura del “sottoprodotto”, che postula la legalità del riutilizzo (articolo 184-bis del Dlgs 152/2006).

documenti di riferimento

Sentenza Corte di Cassazione 24 luglio 2012, n. 30124
Sansa prodotta dalla spremitura delle olive – Utilizzo agronomico – Regole – Mancato rispetto – Disciplina in materia di inquinamento e rifiuti – Subentra – Natura di sottoprodotto – Esclusa
Sansa di olive e acque di vegetazione – Applicazione agronomica non corretta – Disciplina in materia di rifiuti e inquinamento – Subentra
Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari
Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e degli scarichi dei frantoi oleari – Dlgs 152/1999
fonte http://reteambiente.it/news/17263/sansa-di-olive-fuori-dalla-utilizzazione-agronom/
DiGiovanna Di Mauro

Qualità dell’aria ambiente, in dirittura d’arrivo le modifiche al Dlgs 155/2010

di Lavinia Basso
È stato trasmesso al Senato lo scorso 2 agosto 2012 lo schema di decreto legislativo volto ad apportare modifiche e integrazioni alla normativa in materia di qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 27 giugno 2012.

Le modifiche si sono rese necessarie per rispondere alle criticità emerse nella prima fase di applicazione della nuova disciplina, di attuazione della direttiva 2008/50/Ce, nonchè per meglio regolamentare i rapporti tra Regioni e Province autonome e Ministero dell’ambiente, per aumentare le informazioni che devono essere fornite alla Commissione europea e specificare il ruolo dell’Ispra.
Ricordiamo infatti che il Dlgs 155/2010 prevede la zonizzazione del territorio da parte delle Regioni, al fine di assicurare uniformità nella gestione della qualità dell’aria a livello nazionale.

documenti di riferimento

Qualità dell’aria ambiente e per un aria più pulita in Europa
Qualità dell’aria ambiente – Attuazione direttiva 2008/50/Ce
Ddl recante modifiche e integrazioni al Dlgs 155/2010 relativo alla qualità dell’aria ambiente
Atto del Governo n. 502 – Trasmesso al Senato il 2 agosto 2012
DiGiovanna Di Mauro

CCNL chimici: al via il rinnovo

Si apre la stagione dei rinnovi dei Contratti nazionali di lavoro in scadenza quest’anno, cominciando dai chimici, con la prima riunione questa mattina a Roma tra  le associazioni imprenditoriali Federchimica, Farmindustria e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil.

Storicamente, il rinnovo dei chimici è quello che comporta meno difficoltà nel raggiungimento di un accordo soddisfacente per le parti: le  buone relazioni industriali, la dimensione medie delle imprese e l’alta intensità di capitale e d’innovazione portano a chiudere in fretta e senza traumi le trattative.
La funzione strategica e di questo contratto è confermata da Alberto Morselli, segretario generale della Filctem-Cgil: “I settori chimico e farmaceutico sono fondamentali per il Paese e per tutta l’industria manifatturiera, ma stentano ancora ad avere una adeguata considerazione, in particolare dal Governo e dalle istituzioni – commenta il sindacalista – Eppure ricerca e innovazione, biotecnologie e nanotecnologie, scienze della vita, sostenibilità ambientale, risparmio ed efficienza energetica sono il quadro di riferimento essenziale di una politica industriale degna di questo nome, in assenza della quale sarà impossibile rispondere alle pressanti esigenze di competitività e vincere le sfide mondiali con altri sistemi industriali”.
Le rivendicazioni delle organizzazioni dei lavoratori, che si presentano unite alle trattative, partono dagli aumenti salariali, in una forbice  tra il 7 e il 9% per il triennio 2013 – 2015, oltre alla compensazione dell’inflazione pregressa. Altre richieste riguardano le relazioni industriali, con l’avvio dell’Osservatorio nazionale, il welfare contrattuale (estensione di Faschim e un aumento del contributo aziendale al Fonchim), lotta alla precarietà, formazione e sicurezza sul lavoro.
“Auspichiamo che il primo incontro di domani possa gettare solide basi per un confronto orientato, oltre che a garantire un congruo aumento retributivo, anche a potenziare importanti strumenti di negoziazione e di welfare, a partire dall’Osservatorio sul CCNL chimico e chimico-farmaceutico fino ad arrivare ai fondi di categoria Fonchim e Faschim”, commenta invece il segretario nazionale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati.
fonte http://www.polimerica.it/index.php/home/archvio/7-leggi%20e%20norme/10882-ccnl-chimici-al-via-il-rinnovo/
DiGiovanna Di Mauro

Autorizzazione Unica Ambientale: approvato il Regolamento dal Consiglio dei Ministri

Su proposta dei Ministri dell’ambiente, della pubblica amministrazione e semplificazione e dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri competenti, il Consiglio dei Ministri del 14 settembre scorso ha approvato in esame preliminare il regolamento che disciplina l’autorizzazione unica ambientale (AUA) e la semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia ambientale per le imprese e gli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale. Sul regolamento saranno acquisiti i pareri della Conferenza Unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari.
Il regolamento attua la legge n. 35 del 2012 (“Semplifica Italia”) nella parte in cui introduce l’autorizzazione unica ambientale tra gli strumenti di semplificazione per le PMI. L’AUA semplifica notevolmente gli adempimenti amministrativi in particolare per le piccole e medie imprese. Oggi, infatti, le norme ambientali costringono le imprese a rivolgersi ad amministrazioni diverse (Regioni, Province, Comuni, ARPA ecc.) per ottenere le autorizzazioni ambientali necessarie all’attività produttiva; il quadro è ulteriormente complicato dal fatto che queste autorizzazioni hanno periodi di validità differenti. Basti pensare che il costo complessivo annuo per le piccole e medie imprese delle più importanti autorizzazioni sostituite dall’AUA è stato stimato in oltre un miliardo e trecento milioni di euro.
La nuova Autorizzazione sostituisce fino a sette procedure diverse (ad esempio: l’autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico etc. ). Basterà un’unica domanda da presentare per via telematica allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP) per richiedere l’unica autorizzazione necessaria. Le Regioni potranno estendere ulteriormente il numero di atti compresi nell’AUA.
La certezza dei tempi è garantita: in caso di mancato rispetto dei termini è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi. Sarà inoltre effettuato un monitoraggio sull’attuazione dell’autorizzazione unica, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali.
Gli elementi essenziali dell’autorizzazione sono tre:

  1. è rilasciata da un unico ente e sostituisce tutti gli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione previsti dalle norme vigenti in materia ambientale;
  1. il procedimento di rilascio dell’autorizzazione si basa sul principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività, sull’esigenza di tutela degli interessi pubblici e sulla necessità di non introdurre maggiori oneri a carico delle imprese;
  1. è prevista una procedura semplificata anche per il rinnovo dell’autorizzazione: se le condizioni di esercizio sono rimaste immutate è sufficiente la presentazione di una istanza con una dichiarazione sostitutiva. Durante il tempo necessario per il rinnovo, l’esercizio dell’attività può proseguire sulla base dell’autorizzazione precedente.

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