Archivio giornaliero 1 Dicembre 2012

DiGiovanna Di Mauro

Un nuovo allucinogeno in circolazione, informazioni per genitori e insegnanti

Un nuovo allucinogeno in circolazione
Informazioni per genitori e insegnanti riguardo
un nuovo pericolo

Nuove droghe da rave-party appartenenti alla classe delle fenetilamine minacciano la salute e persino le vite dei giovani in cerca di nuove esperienze per mezzo della sperimentazione di droghe.L’ultima moda nel campo delle sostanze stupefacenti, nonchè forse la più pericolosa, è quella di cambiare costantemente la composizione dei componenti sintetici contenuti. Molte di queste droghe non risulteranno con un drug-test poichè potrebbero essere ancora sconosciute, questo porta difficoltà al personale medico quando si troverà a dover trattare un’overdose o alcuni effetti indesiderati di queste sostanze. La più recente tra queste, risultata in diversi rapporti per aver causato morti tra gli adolescenti negli States, è il 2C-I.
Tra i diversi tipi di droghe appartenenti a questa classe è possibile notarne una già comune alle feste o nei locali notturni, questa è l’MDMA o meglio conosciuta come Ecstasy.
Effetti di questo tipo di droga includono allucinazioni e cambiamenti negli stati emozionali. Sono anche molto stimolanti a livello fisico (come nel caso delle anfetamine) quindi aumenteranno la pressione sanguigna e il battito cardiaco e contribuiscono alla disidratazione. Febbri alte possono essere un risultato di questi effetti che potrebbero far scatenare convulsioni o danno agli organi.
Queste nuove fenetilamine includono:

  • 2C-I
  • 2-C-B
  • 2C-T
  • 2C-T-2
  • 2C-T-7
  • Bromo-DragonFLY
  • 2C-E

Nel settembre 2012, il 2C-I fu identificato come la causa della morte di due adolescenti nel Nord Dakota. Come altre droghe sintetiche quali “sali da bagno” e K2, il risultato può essere imprevedibile e potrebbe variare a seconda della dose.In Europa e negli Stati Uniti, diverse morti ed effetti indesiderati vengono attribuiti a queste droghe. Nell’Indiana, come riportato da “Yahoo! News”, le overdose di 2C-I hanno avuto come conseguenza crisi, collasso dei reni e pressione sanguigna fatalmente alta. Questi sono stimolanti così potenti il cui uso potrebbe creare una catena di reazioni che causa il collasso degli organi e ne consegue il decesso.
“Alcuni potrebbero addirittura elogiare l’uso di queste droghe per la presunta introspezione a cui una persona ha accesso quando le assume, ma la maggior parte delle persone che ne stanno abusando stanno perdendo la loro vita. ” spiega Bobby Wiggins, portavoce del gruppo Narconon International e specialista nella prevenzione delle droghe da diversi anni.
A scopo informativo, in modo da poter salvare la vita ai ragazzi finiti in ospedale per overdose, sono stati pubblicati alcuni risultati di queste droghe dal Centro Europeo per il Monitoraggio delle Droghe e delle Dipendenze, essi includono tali affermazioni:

  • L’abuso di 2C-T è stato associato a vomito, delirio, perdita di memoria, attacchi di panico e forte depressione del sistema centrale.
  • L’abuso di 2C-T-2 è stato associato ad ansia, paranoia, attacchi di panico, rigidità muscolari e vomito.
  • Il 2C-T-7 è associato a vomito, mal di testa, confusione, delirio, alta pressione sanguigna e spasmi muscolari. Alcuni individui sono stati ricoverati in ospedale e una persona è stata in coma 5 giorni dopo averne fatto uso.

“Queste droghe sono davvero troppo pericolose per farci sperimentazioni,” continua Mr. Wiggins. “I genitori potrebbero sapere come parlare ai propri figli della marijuana o dell’alcol ma non delle altre droghe. Consigliamo vivamente che rendano ben chiaro che non esistono droghe completamente sicure e che i giovani rischiano la loro salute, la loro sanità mentale e il loro futuro se usano queste sostanze.”
Per molto tempo i centri di riabilitazione Narconon e gli specialisti di prevenzione si sono dedicati allo sforzo di ottenere un mondo libero dalla tossicodipendenza. Per informazioni relative ai programmi Narconon di educazione sulle droghe o ai servizi di riabilitazione, non esiti a contattarci: 0236589162.

DiGiovanna Di Mauro

Corso a Milano il 5 dicembre su: Regolamento materiali da scavo, non solo (ma anche) terre e rocce

Regolamento materiali da scavo, non solo (ma anche) terre e rocce
Modalità e criticità applicative del Dm 161/2012

Milano, mercoledì 5 dicembre 2012
Atahotel Executive
Via Luigi Sturzo 45

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Relatori

Paola Ficco (Giurista ambientale)

Loredana Musmeci (Capo Dipartimento Ambiente e Prevenzione primaria Istituto Superiore di Sanità – ISS)




Coordinamento scientificoPaola Ficco
Da sabato 6 ottobre 2012 è in vigore il Dm 10 agosto 2012, n. 161.
Si tratta del regolamento che reca la disciplina dell’utilizzo delle terre e delle rocce da scavo che, a particolari condizioni, possono essere sottoprodotti da riutilizzare anziché semplici rifiuti da portare in discarica. Una disciplina nuova e di grande favore, attesa da molto tempo. Dal 6 ottobre 2012, pertanto, è stato abrogato l’articolo 186 del “Codice ambientale”; tuttavia, per i progetti con una procedura in corso ai sensi di tale articolo 186, entro il 4 aprile 2013, sarà possibile presentare il Piano di utilizzo previsto dal nuovo regolamento, per poter godere del particolare regime ora introdotto dal nuovo Dm 161/2012.
L’Autorità competente è quella che autorizza la realizzazione dell’opera o, a seconda dei casi, quella che concede la Via o l’Aia.
Il regolamento, però, ha una portata ben più vasta rispetto alle consuete terre e rocce da scavo, poiché si applica alla gestione dei “materiali da scavo” cioè suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un’opera.
Il materiale da scavo può essere un sottoprodotto solo se rispetta una serie di condizioni, tra le quali: deve essere generato durante la realizzazione dell’opera, deve essere riusato nell’esecuzione della stessa o di un’altra opera. In ogni caso, il materiale non deve subire alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale e deve soddisfare i requisiti di qualità ambientale.
Tutto ruota intorno al Piano di utilizzo del materiale da scavo; materiale che dovrà essere trasportato con apposito documento.
Nel Seminario si parlerà di tutto questo, sotto il profilo amministrativo e sotto quello tecnico.
Il tutto a beneficio di chiunque (pubblico e privato) sia interessato a comprendere nel dettaglio come è possibile operare legittimamente, agendo un regolamento che presenta più di una zona d’ombra.
Programma della giornata


(l’ordine degli argomenti è puramente indicativo)
Ore 9:00 – Registrazione dei partecipanti
Ore 9:30
Paola Ficco

  • Campo di applicazione del Dm 161/2012
  • Dal rifiuto al sottoprodotto: la normale pratica industriale
  • Piano di utilizzo

— cosa è e a cosa serve
— limiti applicativi in caso di interventi realizzati con DIA
— limiti applicativi in caso di “piccoli cantieri”

  • Documento di trasporto e dichiarazione di avvenuto utilizzo (DAU)
  • Materiali di riporto: la normativa vigente

Ore 11:30 – Pausa caffè
Ore 11:45
Loredana Musmeci

  • Materiali di riporto e materiali inerti di origine antropica: differenze
  • Applicabilità delle percentuali previste nell’allegato 9, Dm 161/2012 ai materiali di riporto extra situ

Ore 13:15 – Colazione di lavoro
Ore: 14:00
Ripresa lavori

  • Caratterizzazione ambientale dei materiali da scavo
  • Campionamento in fase di progettazione: le procedure
  • Caratterizzazione chimico-fisica e accertamento della qualità ambientale: procedure
  • Campionamento in fase esecutiva, controlli e ispezioni: procedure

Question time
Ore: 17:30
Chiusura lavori


Quota di adesione
ISCRIZIONE AL SEMINARIO

Euro 350,00 + iva euro 73,50
La quota comprende: materiale di supporto, attestato di partecipazione, colazione di lavoro

Sconti

è previsto lo sconto del 10% per:
— iscrizioni multiple (più operatori della stessa struttura)
— abbonati alla rivista “Rifiuti – Bollettino di informazione normativa”
— abbonati al servizio “Rifiuti on-line”
— abbonati al servizio “Osservatorio di normativa ambientale”
— abbonati al servizio “Adempimenti Ambientali”
Gli sconti non sono cumulabili


Chiusura delle iscrizioni: mercoledì 28 novembre
Iscrizione dopo tale data: possibile solo previo contatto telefonico con la Segreteria
02.45487380 (numero diretto)
02.45487277 (centralino)
La quota di adesione deve essere versata all’atto dell’iscrizione.
Modalità d’iscrizione
L’iscrizione può essere effettuata anche:
prendendo contatti telefonici

linea diretta 0245487380
centralino 02 45487277
inviando un fax 02 45487333
inviando una e-mailsegreteria.formazione@reteambiente.it
Modalità di disdetta
Il diritto di recesso potrà essere esercitato fino a 7 giorni lavorativi (sabato compreso) prima della data del seminario e darà diritto al rimborso completo della quota di adesione. Oltre tale limite, e fino al giorno precedente il seminario, il partecipante potrà recedere riconoscendo a Edizioni Ambiente un corrispettivo del 25% della quota di adesione. Dopo tale data, qualunque ulteriore rinuncia non darà diritto ad alcun rimborso.
Il recesso dovrà essere comunicato via fax alla Segreteria Organizzativa (02 45487333).

È invece possibile sostituire in qualsiasi momento il partecipante al seminario, previa comunicazione del nuovo nominativo alla segreteria organizzativa.

DiGiovanna Di Mauro

Consumo di suolo, via libera al disegno di legge

(Francesco Petrucci)

Definizione della superficie agricola massima edificabile, incentivi al riutilizzo delle zone già urbanizzate e stop per 10 anni al cambio di destinazione d’uso dei terreni agricoli che hanno avuto aiuti di Stato o Ue. Queste alcune novità del disegno di legge sul consumo di suolo approvato dal CdM del 16 novembre 2012.
L’ok del Governo è arrivato dopo il parere favorevole della Conferenza unificata e ora il provvedimento sarà trasmesso al Parlamento. L’aspetto più importante del provvedimento è la determinazione – che avverrà con successivo decreto ministeriale — dell’estensione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale, tenendo conto di vari fattori (estensione e localizzazione terreni agricoli rispetto alle aree urbane, nonché del suolo già edificato, esistenza di edifici inutilizzati). Il decreto, adottato entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, sarà aggiornato ogni 10 anni. La Conferenza delle Regioni ripartisce la superficie agricola edificabile tra le diverse Regioni.
Il freno alla “cementificazione” del suolo agricolo sarà dato anche daldivieto per 10 anni di cambiare la destinazione d’uso dei terreni agricoli che hanno avuto aiuti comunitari. Infine, gli incentivi in materia edilizia saranno dati prima a chi ristruttura edifici nell’abitato rurale che a chi vi costruisce il nuovo.

documenti di riferimento

Ddl recante valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo di suolo
Approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 16 novembre 2012
Ambiente Italia 2011 – Il consumo di suolo in Italia
a cura di Duccio Bianchi ed Edoardo Zanchini
fonte http://reteambiente.it/news/17566/consumo-di-suolo-via-libera-al-disegno-di-legge/
DiGiovanna Di Mauro

Tariffa rifiuti, il Comune non può applicarla ai rifiuti speciali

(Lavinia Basso)

Il Comune stabilisce la concreta applicazione della tariffa ma non può decidere con proprio regolamento che siano assoggettati al pagamento della tariffa i rifiuti speciali provenienti dalle aree produttive (di norma autosmaltiti).

Ricorda il Tar Lazio (sentenza 1° ottobre 2012, n. 8214), infatti, che l’articolo 195, Dlgs 152/2006 stabilisce che è di competenza dello Stato (peraltro non ancora esercitata, posto che il relativo regolamento non è ancora stato emanato) sia la fissazione dei criteri per l’assimilazione di altre tipologie di rifiuti agli urbani (comma 2, lettera e)) sia la determinazione dei presupposti per l’esenzione dalla tariffa rifiuti.
Pertanto, conclude il Tar Lazio, al Comune rimane solo il potere discrezionale di individuare i costi da coprire, di ripartirli tra le varie categorie di utenze e di articolarli a seconda della destinazione urbanistica delle varie zone del suo territorio.

documenti di riferimento

Rifiuti – Dlgs 152/2006 – Tarsu – Tia – Presupposti – Requisiti esenzione – Competenza comunale – Non sussiste
fonte http://reteambiente.it/news/17573/tariffa-rifiuti-il-comune-non-puo-applicarla-ai-r/
DiGiovanna Di Mauro

Trattamento rifiuti, no a prescrizioni sproporzionate della P.a.

(Lavinia Basso)

Quando la Pubblica amministrazione impone ad un’impresa il rispetto di prescrizioni di carattere ambientale, esse devono essere supportate da approfondita istruttoria e adeguate motivazioni, onde contemperare il principio di precauzione con quello della proporzionalità dell’azione amministrativa.
Secondo il Tar Abruzzo (sentenza 3 ottobre 2012, n. 403) imporre ad un’azienda di trattamento dei rifiuti solidi urbani la costruzione di un capannone chiuso per ospitare il deposito temporaneo (come noto non soggetto ad autorizzazione) dei rifiuti non pericolosi da essa ammassati nel rispetto delle modalità previste dalla legge (articolo 183, comma 1, Dlgs 152/2006), è prescrizione del tutto sproporzionata, oltre che con costi elevatissimi, rispetto al fine di tutelare ambiente e salute, che ben potrebbero essere tutelate con misure alternative meno onerose.
Ciò a maggior ragione se, come nel caso oggetto del giudizio, tali prescrizioni non sono supportate da un’adeguata istruttoria dalla quale emerga che la costruzione di un capannone è l’ unica modalità per raggiungere un’adeguata protezione dell’ambiente. L’istruttoria è infatti il mezzo con il quale la Pa individua la soluzione che comporta il minor sacrificio di tutti gli interessi coinvolti.

documenti di riferimento

Rifiuti – Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 – Trattamento – Prescrizioni della Pa – Principio di precauzione – Principio di proporzionalità – Contemperamento – Necessità
Il riciclo ecoefficiente 2012
L’industria italiana del riciclo tra globalizzazione e sfide della crisi
fonte http://reteambiente.it/news/17585/trattamento-rifiuti-no-a-prescrizioni-sproporzion/