Fonte: http://www.uni.com/
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Locandina_Classificazione_acustica
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Prodotti agricoli più sicuri: questo il principale obiettivo raggiunto con la pubblicazione di una nuova specifica tecnica ISO, ultima “nata” all’interno della serie ISO 22000 relativa ai sistemi di gestione della sicurezza alimentare.
Le aziende agricole sono il primo anello di molte catene di approvvigionamento grazie alle quali i prodotti arrivano sulle nostre tavole. La nuova specifica tecnica ISO/TS 22002-3:2011 è stata elaborata allo scopo di garantire che gli agricoltori adottino le migliori pratiche per mantenere un ambiente igienico e giochino il loro ruolo nel controllo dei pericoli per la sicurezza alimentare nelle filiere alimentari.
La ISO/TS 22002-3 fa parte di un insieme di documenti di supporto che, all’interno della serie ISO 22000, definisce i requisiti relativi ai PRP (prerequisite programmes), i programmi di prerequisiti della sicurezza alimentare.
I PRP coprono le condizioni e le attività fondamentali che sono necessarie per assicurare l’igiene lungo tutta la filiera alimentare nelle fasi di produzione, di manipolazione e di fornitura di alimenti sicuri per il consumo umano. La ISO/TS 22002-3 specifica i requisiti e le linee guida per la progettazione, la realizzazione e la documentazione di PRP nell’ambito della produzione agricola.
“La filiera dal produttore alla tavola può essere molto lunga, anche su scala globale, e coinvolgere molteplici e diversi partecipanti” commenta Dominique Berget, leader del gruppo ISO che ha elaborato il documento. “E’ pertanto importante garantire la sicurezza alimentare a partire dalla fattoria che, spesso, è il primo anello della catena.”
Il documento sarà utile a tutte le organizzazioni, siano esse aziende agricole singole o gruppi di aziende, di qualsiasi dimensione e complessità, coinvolte nella fase agricola della catena alimentare, che desiderano applicare i PRP in accordo alla UNI EN ISO 22000, la norma che fornisce i requisiti di base sui sistemi di gestione per la sicurezza alimentare.
La specifica si applica alle colture (cereali, frutta, verdura), all’allevamento di animali (bovini, pollame, suini, settore ittico) e alla manipolazione dei loro prodotti (latte, uova…).
Tutte le attività legate all’agricoltura – per esempio selezione, lavaggio, confezionamento di prodotti non trasformati, produzione di alimenti per animali, trasporto all’interno dell’azienda agricola – sono contenute nel campo di applicazione della specifica tecnica.
Il documento include esempi specifici di PRP: essi sono riportati a titolo indicativo in quanto le attività agricole sono diverse per natura a seconda delle dimensioni dell’azienda, tipo di prodotto, metodi di produzione, ambiente geografico e biologico, requisiti legali e regolamentari, ecc.. Di conseguenza la necessità, l’intensità e la natura del PRP saranno diversi a seconda delle organizzazioni.
La specifica tecnica ISO/TS 22002-3:2011 “Prerequisite programmes on food safety – Part 3: Farming” è stata elaborata dal comitato tecnico ISO/TC 34 “Food products”, SC 17 “Management systems for food safety”, WG 2 “Farming”.
A livello nazionale il tema è seguito dalla commissione Agroalimentare.
fonte http://www.uni.com/
CEN e CENELEC lancianowww.cencenelec.eu, il nuovo sito web che offre un facile accesso alle informazioni sulle norme europee.
Il nuovo sito congiunto – che integra i già esistenti siti web di CEN (European Committee for Standardization) e CENELEC (European Committee for Electrotechnical Standardization) – rappresenta il punto di partenza per chi vuole conoscere o partecipare al sistema europeo di normazione, oltre a fornire informazioni generali in tema di norme europee.
Il direttore generale CEN CENELEC, Elena Santiago Cid, in uno speciale video messaggio di presentazione del nuovo sito web riporta: “Ci auguriamo che il nuovo sito CEN CENELEC diventi un’utile fonte di informazione per tutti coloro che vogliono comprendere le norme – che cosa sono, perché abbiamo bisogno di loro, come usarle. Vogliamo far conoscere alle persone come vengono elaborate e come le varie parti interessate possono contribuire a questo processo. Per la prima volta stiamo riunendo in un unico luogo le informazioni sulle attività CEN e CENELEC che, accanto ad ETSI (European Telecommunications Standards Institute), sono le principali organizzazioni responsabili dello sviluppo e definizione di standard a livello europeo.
Le norme si applicano a tutti i tipi di prodotti e servizi in una vasta gamma di settori. Per citare degli esempi: la chimica, le costruzioni, l’energia, il campo alimentare, la salute e la sicurezza, gli elettrodomestici, i macchinari, i trasporti”.
Vai al video messaggio del Direttore generale CEN CENELEC.
Fonte: http://www.tecnici.it/
Sono stati presentati lunedì 13 febbraio a Milano i primi due Confidi per i liberi professionisti, promossi da Confprofessioni.Si chiamano Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud e rappresentano una novità assoluta nel panorama dei consorzi di garanzia collettiva fidi, perché per la prima volta in Italia anche i liberi professionisti possono costituire Confidi per esercitare l’attività di prestazione di garanzie collettive e facilitare quindi l’accesso al credito da parte dei professionisti.
“Oggi mettiamo la parola fine a una discriminazione che per oltre 50 anni ha impedito ai liberi professionisti di costituire consorzi per svolgere un’attività di garanzia collettiva dei fidi – ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella”.
La nascita di Fidiprof (www.fidiprof.eu) interessa gli oltre 2 milioni di professionisti che ora possono avere un canale di accesso privilegiato al credito. La costituzione di due consorzi interregionali risponde all’esigenza di razionalizzare il sistema di garanzia per i liberi professionisti evitando una sterile polverizzazione di strutture sul territorio; di ridurre i costi gestionali; di fare massa critica aumentando il potere contrattuale con le banche; di uniformare le procedure con contenimento degli oneri burocratici.
I due Confidi possono disporre di un capitale sociale complessivo di oltre 200mila euro. Ma per consolidare il loro patrimonio, specie nella fase di avviamento, sono allo studio intese con enti pubblici (in particolare Regioni e Camere di Commercio) che già intervengono per i Confidi delle piccole e medie imprese, tenendo conto che il settore delle libere professioni esprime il 12,5% del Pil nazionale e incide per il 20% dell’occupazione.
Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud stanno predisponendo un’efficace rete distributiva sul territorioaffinché i liberi professionisti possano aderire e ottenere la garanzia sui finanziamenti in tempi rapidi, con poca burocrazia e con la possibilità di ottenere la consulenza necessaria al buon esito della pratica.
Insieme con i due Confidi, Confprofessioni ha costituito anche Federfidiprof (Federazione nazionale dei Confidi dei liberi professionisti) per rappresentare e tutelare gli interessi dei Confidi delle categorie professionali, specie rispetto alle novità normative che sono in fase di attuazione da parte del ministero dell’Economia e della Banca di Italia.
O.O.