“La nuova disciplina in materia di terre e rocce da scavo delineata dal D.M. 10 agosto 2012 n. 161. La distinta disciplina per i rifiuti da demolizione e gli aspetti connessi del deposito temporaneo. MA DAVVERO ADESSO LE TERRE E ROCCE DA SCAVO NON SONO MAI UN RIFIUTO?”
Roma 17 dicembre 2012 Relatori: Dott. Maurizio Santoloci e Dott.ssa Valentina Vattani
PROGRAMMA
Il nuovo “ Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo ” D.M. 10 agosto 2012 n. 161 – Esame ragionato del testo vigente – La natura di “rifiuto” delle terre e rocce da scavo – Prassi e regole a confronto – Brevi accenni di inquadramento generale alla nozione di rifiuto e sottoprodotto – I casi di esclusione delle terre e rocce da scavo dalla normativa sui rifiuti – Ambito di applicazione del D.M. 161/2012 – I “materiali da scavo” ed i “materiali di riporto di origine antropica” nel nuovo regolamento sulle terre e rocce da scavo – La distinta fattispecie del “riutilizzo in situ” di cui all’art. 185, comma 1, lett. c) D.Lgs. n. 152/2006: due fattispecie distinte – Il sottoprodotto e la nozione di “normale pratica industriale” per le terre e rocce da scavo – Analisi della documentazione: il Piano di Utilizzo, il Documento di Trasporto e la Dichiarazione di avvenuto utilizzo (DAU) – la figura dell’appaltatore e la figura dell’esecutore – Responsabilità e sanzioni – I casi che fanno cessare la qualifica di “sottoprodotto” alle terre e rocce da scavo tra prassi applicative e regole di legge – Attenzione a non confondere le terre e rocce da scavo con i “materiali che derivano da attività di demolizione e costruzione” – discipline a confronto – I rifiuti da demolizione – La qualificazione giuridica dei materiali edili da demolizione – Materiali da demolizione e terre e rocce da scavo mischiati secondo prassi comune – Chi è il produttore dei rifiuti da demolizione – Le regole per il trasporto dei materiali da demolizione – L’accertamento logico-induttivo nei cantieri edili – Il deposito temporaneo: definizione, regole, aspetti leciti ed illeciti – Una deroga al sistema di gestione – Breve analisi storica ragionata del deposito temporaneo per inquadrare correttamente la disciplina attuale – Le varie ipotesi del deposito temporaneo – Distinzione con il deposito in attesa di utilizzo dei materiali da scavo di cui al D.M. 161/2012 – Il deposito temporaneo nei cantieri edili: dove deve essere collocato? – Gli scarrabili presso i cantieri edili – Le varie ipotesi illecite di deposito temporaneo irregolare – Il principio della obbligatorietà del vincolo del sito di produzione e le altre norme specifiche di disciplina per le due opzioni del deposito temporaneo – Lo “stoccadeposito temporaneo”: un ibrido di prassi da deposito temporaneo e stoccaggio – La differenza strutturale e di principio giuridico tra discarica, deposito temporaneo ed accumulo generico dei rifiuti all’interno dell’azienda ed in aree esterne – Le distorte interpretazioni sulle ipotesi di depositi temporanei extra aziendali e i connessi concetti di stoccaggi intermedi durante il viaggio dei rifiuti – Approfondimento sulla eventuale possibilità di depositi temporanei extraziendali in deroga specifica nella disciplina del D.Lgs. n. 152/06
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“Diritto all’ambiente” (www.dirittoambiente.net)
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