Dalla Basilicata un modello per l’esposizione alle sostanze chimiche

DiGiovanna Di Mauro

Dalla Basilicata un modello per l’esposizione alle sostanze chimiche

Un progetto di collaborazione tra Enti pubblici per la tutela del lavoratore esposto a materiali ad alta pericolosita’

Arpa Basilicata (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha sviluppato un modello per l’analisi del rischio per i lavoratori che usano e manipolano sostanze potenzialmente pericolose, in particolare agenti chimici delle più varie tipologie di pericolosità (tossiche, cancerogene, infiammabili, irritanti, sensibilizzanti, ecc.) presenti nei cicli produttivi. Un modello che l’Arpa intende esportare a tutte le realtà che hanno a che fare con materiali pericolosi.
Il progetto, nato in forma sperimentale nel 2006, ha coinvolto leArpa di Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Campania e Sicilia, ed è stato presentato all’interno di un convegno per la definizione di “Linee Guida per la Valutazione del Rischio da esposizione ad agenti chimici pericolosi e ad agenti cancerogeni e mutageni”.
Il modello impiega fogli di calcolo excel e strumenti informatici basilari per individuare situazioni di rischio e offrire buone pratiche e tecniche per affrontare eventuali criticità.
Tramite il calcolo dell’indice di rischio, viene valutata la conoscenza della pericolosità delle sostanze in uso e la loro quantificazione, al fine di mettere in atto misure precauzionali per tutelare la salute del lavoratore esposto a sostanze chimiche e agenti cancerogeni.
“La valutazione del rischio e dell’esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni è uno degli aspetti principali che riguardano le misure di tutela della salute” ha commentato l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Vilma Mazzocco. “Al momento non abbiamo a disposizione una normativa nazionale che fornisce indicazioni sulla metodologia da adottare, dunque diventa importante raccogliere quei principi utili per richiamare l’attenzione sulle norme di comportamento da adottare e le misure di prevenzione e protezione e dettagliare una metodologia per la valutazione del rischio chimico chiara, basata su indicatori precisi e ben calibrati sull’attività da tenere sotto controllo”.
Il modello rappresenta anche un valido esempio di collaborazione tra Enti pubblici, non soltanto in difesa del diritto alla salute, ma anche in termini di razionalizzazione delle risorse economiche.
V.R.
fonte  http://www.tecnici.it/Dalla-Basilicata-un-modello-per-l-esposizione-alle-sostanze-chimiche_news_x_11258.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_13_04_04_2012

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