Mattia Salvetti di Breno vince il Campionato Nazionale per le scuole, svoltosi a Verona. Un’occasione per parlare del futuro della professione
È di Breno, provincia di Brescia, il “chimico più bravo d’Italia”, almeno nella categoria “talenti del futuro”. Mattia Salvetti, iscritto al quarto anno dell’istituto Tassara-Ghislandi di Breno, ha vinto il Campionato Nazionale degli istituti professionali ad indirizzo chimico-biologico, tenutosi nei giorni scorsi a Verona. Salvetti, figlio di un’insegnante di biologia, riceve un premio pari a mille euro.
Due giorni di gara che ha ospitato prove teoriche e pratiche, raccogliendo 24 istituti da dieci regioni ospiti nella scuola Fermi del capoluogo veneto, scelta di diritto in quanto vincitrice dell’edizione precedente, con l’allieva Denise Bazzoli. “I ragazzi hanno affrontato prima una prova pratica di microbiologia contaminando un terreno con batteri e microrganismi di cui osservare lo sviluppo”, ha spiegato Attilio Orecchio, direttore amministrativo del Fermi e organizzatore della competizione. “Per la prova di chimica, hanno dovuto identificare le sostanze inorganiche contenute in una provetta, utilizzando competenze matematiche avanzate. Infine la prova teorica, domande a risposta multipla nelle due materie”.
Le gare sono state anche un’opportunità per riflettere su futuro dell’istruzione professionale, uscita colpita, a detta dei docenti, dal riordino Gelmini. “L’indirizzo chimico-biologico, in particolare, è stato fortemente penalizzato con la riduzione delle ore a disposizione dei laboratori pratici e soprattutto della microbiologia” – sostiene Rosario Blasco, dirigente dell’istituto ospitante. “Inoltre l’indirizzo in questione ha cambiato denominazione diventando un generico ‘tecnico per le Produzioni industriali’ e perdendo in questo senso specificità e, di conseguenza, iscritti. Come dirigenti e docenti abbiamo preparato un documento che spediremo a Roma, chiedendo al ministero di ripristinare la denominazione originaria”.
V.R.
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