Presentata al Ministero della Salute, delinea un percorso formativo in chimica sanitaria di 4 anni
Il Consiglio nazionale dei chimici ha presentato al Ministero della Salute una proposta al fine di tutelare il diritto alla specializzazione sanitaria dei laureati in chimica, evitando il rischio di vuoto causato dalla mancanza di fondi nel campo delle specializzazioni mediche, annunciata dallo stesso ministero.
Il Cnc ha ideato la proposta partendo dalla norma italiana di recepimento della direttiva comunitaria, che pone limitazioni alla possibilità di ricorrere a una formazione a tempo ridotto, ma che deve in ogni caso “rispondere alle stesse esigenze della formazione a tempo pieno”, con un percorso formativo della durata minima di sei anni o un minimo di 5.500 ore di insegnamento teoriche e pratiche. Benché la norma sia indirizzata alla categoria dei medici, con la proposta del Cnc s’intende valorizzare capacità e competenze acquisite dai giovani appena laureati. Un chimico, ad esempio, potrebbe operare “con un contratto a tempo parziale e di tipo verticale presso una struttura convenzionata con il servizio sanitario nazionale, o una struttura del servizio sanitario nazionale” e una parte di quest’attività svolta in forma pratica durante un anno potrebbe essere riconosciuta. Allo stesso modo, la formazione pratica potrebbe essere effettuata “sotto il tutoraggio di chimici convenzionati con il servizio sanitario nazionale con un’anzianità di almeno 10 anni di attività convenzionale, accreditata dall’università sotto il profilo della dotazione strumentale necessaria”. Così il presidente dell’Ordine dei chimici, Armando Zingales, spiega la proposta, delineando un percorso di specializzazione in chimica sanitaria, basato su una formazione teorica da svolgere presso la scuola di specializzazione universitaria per un periodo non inferiore a 2.750 ore.
Zingales conclude, spiegando che un corso di specializzazione potrebbe rispettare il requisito delle 5.500 ore in 4 anni, visto che non esiste uno specifico obbligo che fissi in sei anni la durata complessiva del corso di specializzazione per le professioni sanitarie non mediche. Inoltre, “nel caso di contratto part-time verticale della durata pari o superiore alle 20 ore settimanali, in un anno lo specializzando accumulerebbe 1.000 ore (20X 50) pratiche, considerando ragionevole un riconoscimento del 70% pari a 700 ore annue.
C.C.
Fonte http://www.chimici.info/Specializzazioni-sanitarie-la-proposta-del-Cnc-per-tutelare-i-chimici_news_x_11145.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_chimici_12_29_03_2012